A dare il nome alla nuova 2+2 coupé, fu il vento caldo e impetuoso del deserto nord africano che lambisce l'Egitto e la Libia. La Khamsin era una vettura degna di nota: non soltanto fu l'ultima opera di Giulio Alfieri alla guida del reparto progettazione di Maserati, ma anche la prima vettura di serie Maserati ad essere disegnata da Bertone. Si trattava di un'auto dalle linee aerodinamiche e cuneiformi, con proporzioni eleganti. La base meccanica era sempre derivata dalla Ghibli, ma con sospensioni posteriori indipendenti. La carrozzeria autoportante poggiava su un'interasse invariato di 2,55 metri, le sospensioni posteriori tuttavia erano completamente nuove, con trapezi oscillanti e gruppi differenziali montati all'interno di un sottotelaio che consentiva di ridurre al minimo sia la rumorosità che le vibrazioni. Il servosterzo variabile era eredità di Citroën, così come altre applicazioni idrauliche ad alta pressione: frizione, fari anteriori a scomparsa e regolazione del sedile lato guida nonché l'impianto frenante, che non era apprezzato da tutti alla stessa maniera. La tradizionale configurazione GranTurismo della Khamsin, un'auto sportiva di grandi dimensioni con motore in posizione frontale e ruote motrici posteriori, segnò la fine di un'era che sarebbe ritornata in auge soltanto alle fine degli anni '90 con la 3200GT.
Scheda tecnica | Khamsin |
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Codice modello | Tipo AM120 |
Tipologia di carrozzeria | Coupé 2 porte, 2+2 |
Design | Gandini (Bertone) |
Anni di produzione | 1974 - 1982 |
L'epoca Maserati | Citroën |
Numeri prodotti | 430 |
Telaio | Monoscocca autoportante con sottotelaio posteriore |
Peso a secco | 1,635kg |
Configurazione motore | 90° V8, doppio albero a camme in testa |
Cilindrata | 4,930cc |
Regime di potenza massima | 320 CV @ 5.500 giri/min |
Velocità massima | 270km/h |